venerdì 2 luglio 2010

Venditori ambulanti di olio di serpente

Qui sotto, la traduzione in italiano dell'articolo Marketeers and snake oil peddlers fog up the bigger picture, di Nick Farrell.



Ad annebbiare il quadro generale, ecco i venditori ambulanti di olio di serpente

Nello sfogliare articoli Google News si nota invariabilmente che una buona parte parlano di Apple.

Tali articoli sono o concentrati sull'iPhone o scritti in maniera da ripetere il mantra ufficiale Apple - "just works". Compaiono anche articoli di critica ad Apple ma di fatto sono azzittiti con forza da quelli a favore.

Questa settimana Apple ha lanciato un telefonino che, da qualsiasi punto di vista lo si osservi, è guasto. E' stato ovunque riconosciuto come guasto ma Steve Jobs ha fatto sapere che non gli interessa la faccenda. Gli idioti hanno ugualmente fatto la fila per comprare il suo telefonino guasto.

E' così che vanno le cose. La tecnologia è stata a lungo un terreno di battaglia tra i giornalisti a caccia di notizie ed il marketing delle aziende a caccia di qualche galoppino che scrivesse i loro comunicati stampa.

In genere trattavamo tutte le aziende con una certa diffidenza. Conoscevamo le loro intenzioni, ci gustavamo le loro promozioni gratuite, ma alla fine scrivevamo la verità.

Il campo della tecnologia era un po' l'indicatore della verità. Se si trattava di buon hardware o software allora era facile riportarlo con chiarezza. Potevamo farci beffe della tecnologia di scarsa qualità. Se un'azienda non stava facendo nulla di nuovo, allora non c'era notizia.

Così, abbiamo visto il sorgere di giganti della tecnologia come Microsoft, Cisco, Novell, Oracle, AMD e Intel. Gli articoli si riducevano a: "X ha rilasciato un nuovo prodotto (o nuova tecnologia) capace di fare Y". Nel mondo del business si sapeva cosa si poteva ottenere e si sapeva dove e come stavano le cose. Sì, c'erano anche tante chiacchiere e qualche rivista di tanto in tanto ci cascava, ma in genere la gente sapeva cosa stava succedendo. Un'azienda poteva davvero fallire se la sua tecnologia si fosse rivelata fallimentare o semplicemente mediocre.

Negli ultimi cinque anni tutto questo è cambiato. In qualche modo i boss del marketing l'hanno avuta vinta e gli unici a soffrirne sono i clienti, sia nel privato che nel commerciale.

Oggi infatti si tende a prendere decisioni senza essere abbastanza informati. Se certe scelte si fossero basate su informazioni affidabili, nel campo dell'information technology la Apple non avrebbe avuto successo. Nessuno dei traguardi di Apple sarebbe stato presentato come qualcosa che "finalmente cambia le regole del gioco", se non fosse stato per il marketing. Non c'è nulla che la Apple abbia tirato fuori dalle fabbriche cinesi che sia stato davvero nuovo o almeno mai fatto prima. I tablet sono stati in giro per tantissimi anni e nessuno li voleva, i lettori MP3 sarebbero stati gli stessi, gli smartphone che non riscuotevano troppo interesse... e la Apple ha tuttora una minuscola fetta del mercato dei PC.

Ciononostante la Apple è riuscita a vendersi come una cosa importante. L'opinione di Steve Jobs sul Flash è addirittura considerata seriamente come valido argomento di discussione. In un mondo normale, chi se ne sarebbe fregato delle opinioni di un nanetto come Jobs a proposito del software che in maggioranza occupa le pagine web?

La Apple è riuscita a vendersi con un'immagine di perfezione che persiste perfino dopo che i bambini gridano che il re è nudo. La gente ha fatto la fila per comprare l'iPad anche se la maggioranza di loro non aveva la più pallida idea di cosa farsene. Oggi fanno la fila per l'iPhone 4 pur sapendo che è notoriamente difettato.

Come è potuto succedere? Quando è stato il momento in cui le pubblicazioni sulla tecnologia si sono arrese al marketing, lasciandogli prendere il controllo dell'industria? Quando c'è stato il sorpasso della tecnologia solida da parte delle chiacchiere? Il mio Amiga è durato sette anni e me lo son perfino portato dalla Nuova Zelanda all'Inghilterra prima di passarlo ad un amico che ancora lo utilizza. Un iPhone invece diventa inutile un anno dopo e nessuno ci fa caso.

L'unico modo per cambiare questo andazzo è l'acquisto diretto dell'hardware da parte di editori dotati di buonsenso, sebbene giornali come il New York Times siano quasi orgogliosi dell'essersi arresi al marketing. Infatti, avendo sempre a disposizione in anteprima gli ultimissimi gadget per cui scrivono recensioni, finiscono per non scrivere più la verità perché la verità è semplicemente fastidiosa. E Steve Jobs non li avrebbe più gratificati di un telefonino in anteprimissima.

In questa strana situazione, che ci ha mostrato dei giornalisti dare una standing ovation a Steve Jobs, è andata a finire che i media sono diventati per l'information technology l'isola delle sirene ammaliatrici.

Bill Hicks si trovò una volta a dire che gli agenti del marketing dovrebbero "spararsi" in quanto scagnozzi di Satana che non aggiungono alcun valore al mondo. Oggi dovrebbe espandere la categoria per includere la stampa sull'information technology.

5 commenti:

  1. Note a margine:

    - Bill Hicks è un comico americano morto nel 1994.

    - il magico olio di serpente cura tutti i mali, dall'impotenza al mal di schiena, dalla cataratta alla diarrea.

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  2. Grandissimo articolo , congratulazioni a urgentissimo per la traduzione!!!!!!!
    GRANDE!

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  3. Credo che fino a quando non succederà qualcosa di veramente pesante tipo "saponetta che prende fuoco ed incendia attore hollywoodiano in diretta tv" e che quindi non ci saranno santi che terranno, la gente non si sveglierà manco un briciolo perchè se stiamo ad aspettare che i telegiornali tornino a fare veramente informazione (hai fatto l'articolo sul lancio della saponetta e relative file fuori dai negozi ? adesso da bravo fai l'articolo sulla saponetta che perde il segnale a raffica e le file di quelli che vogliono farsi restituire i soldi) stiamo freschi. Aspettarsi che i vari enti di controllo facciano il loro dovere è pura utopia

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  4. Il tonfo può avvenire solo se viene a galla qualche scandale, e le azioni cominciano a crollare, wall street scommetterà cosi al ribasso , e tutto finisce.

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  5. Infatti ci vuole uno scandalo, soltanto che se l'ipod scoppia nella tua tasca, non importa se ti rende invalido a vita: due minuti di tg dopo di che la cortina fumogena del duo apple/fanatici ti farà tornare nelle nebbie dalle quali hai osato uscire (ci sarà anche chi arriverà a dire che ti sei reso invalido apposta). Invece se un incidente del genere accadesse ai danni di un attore o attrice famosa, la cosa si trasformerebbe in un domino. Prima ci sarebbero i danni fisici, poi quelli di immagine, cause in tribunale a non finire e soprattutto, come in un gioco di specchi, la cosa non finirà mai nel dimenticatoio. Il TG come minimo dedicherà all'incidente almeno 8 minuti, matrix e porta a porta scaverebbero come dei sciacalli fino ai blocchi del apple III per almeno 3 ore di goduria televisiva, la notizia rimbalzerebbe su ogni rivista di gossip esistente comprese quelle di "information technology" ed ovviamente ad ogni sentenza il teatrino si rimetterebbe in moto dal principio. A quel punto o saltano le teste di mezza cupertino a cominciare da iCEO che non potrebbe permettersi di dire a Richard Gere sfigurato di presentarsi ai provini di Batman come Due Facce o salta tutta Wall Street perchè a quel punto Apple verrebbe ricordata come produttrice di merda doc.

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