venerdì 4 maggio 2018

Caterina Cotone, chi è costei?

Ricordate la temibile e perfida cattivona del film Il diavolo veste Prada? Alla Apple ne avevano una ben peggiore, la numero due di Steve Jobs, incaricata di Pubbliche Relazioni, per quasi vent'anni, fino al 2014.

In un articolo originariamente apparso su CNN Money e in poche ore fatto sparire e sostituito da uno più ammorbidito, l'autore censurato aveva osato scrivere:
Miguel Helft la descriveva come "gentile ma raramente utile".
"Era sempre fredda e distante. E si lamentava coi miei capi editori che io non sembravo amare i prodotti Apple almeno quanto lei sperava che io li amassi. Tentammo di spiegarle che amare i prodotti Apple non faceva parte della descrizione del mio lavoro, ma lei non lo capì mai".

Il fatto che la Cotone sia sopravvissuta tanto a l ungo lavorando per un cliente difficile come Steve Jobs è praticamente un miracolo. La spiegazione ufficiale è che lei sta lasciando [il suo lavoro di PR in Apple] per dedicarsi di più alla famiglia. E nel suo caso - madre di due gemelli - potrebbe esserci del vero. Ma è anche vero che la descrizione del suo lavoro cambiò appena morì Steva Jobs.
Perfino J. Gruber, lo sfegatatissimo Apple fanboi citato nel secondo articolo, aveva osato accennare a tale "madre adottiva di Apple" ricordando un superbamente allucinante momento avvenuto in una delle cerimonie religiose Apple (il Keynote in cui vengono invitati solo selezionatissimi giornalisti):
Mi ero appena seduto e Caterina Cotone, nella seconda fila, mi sorrise e mi salutò: "Ciao, John, sono contenta che ci sei. Come va col raffreddore?"

Mi sentivo bene, il raffreddore era poco più che un ricordo a quel punto, e così le dissi. Ma mi ritrovai a chiederle, ridendo: "Come diavolo sapevi che avevo il raffreddore?"

Prima che potessi rispondere, G. Joswiak, seduto direttamente davanti a me, si gira e mi dice: "John, Caterina sa tutto".
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