Non è un segreto che sono “mac” dalla prima ora, e lo sono proprio perché i primi comandi digitati su una tastiera erano nel terrificante Dos. In seguito forse il principale impulso che mi ha consentito di non lasciare mai l’ambiente Mac OS (neanche al tempo del “crashioso” system 8..), era che vedevo giornalmente della gente che perdeva nottate cercando in un intrigo micidiale di finestre/cartelle/applicazioni/preferenze/menu/sottomenu/sottosottomenu/opzioni/- in seguito ad avvertimenti incomprensibili o assenti – il maledetto click che impediva un’azione.
Da “noi” il problema non è mai esistito, se avevi fatto una cazzata qualcosa ti avvertiva “in chiaro”. Fino ad oggi.Accade che l’amato (e prezioso) G5 è stato vittima di un fulmine, nel senso che è affetto da una specie di Alzaimer digitale, e ogni tanto si congela. Ne prendo atto e abbasso il tiro che tanto ho finito di stampare libri.
Entra in casa un iMac e inizio subito quella che viene trionfalmente chiamata “migrazione”. Ma per rimettere le cose a posto e ripartire in Default vero, con tutti i cazzetti periferici veri e vituali allacciati e funzionanti, ci si deve perdere un bel po’ di tempo.…………….Continua qui
Ringraziando sucamilla per la segnalazione ;)
E come da tempo affermo, anche i maccari più rintontiti si stanno svegliando dal sonno profondo vissuto come un periodo di coma…………. speriamo bene (per loro)
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