MACiofeca OS X, dieci anni dopo è sempre la stessa ciofeca

Dieci anni fa Ars Technica recensiva la Public Beta di Mac OS X, che la Apple vendeva a soli 29,95$ (insomma, dovevate pagare per essere beta-testers, proprio come oggi, solo che oggi non si parla più di beta, anche perché i vari OSX, iPhone, etc, sono perennemente in beta, con problemi, bugs, vulnerabilità, oltre che features mancanti).

Quel primissimo OSX richiedeva 800 mega di installazione e già gli stessi di Ars Technica lo dichiaravano bloated (cioè esageratamente obeso), non solo per il fatto che nell'installazione erano presenti 160 mega di clip video non eliminabili. Almeno, c'era a bordo anche Internet Explorer 5...

Dieci anni fa OSX somigliava moltissimo all'OSX di oggi, ma già allora i recensori dicevano spesso: "ecco, quest'idea c'era già nel System precedente, ecco, quest'altra è stata copiata dal Mac OS precedente cambiando l'icona o il nome, ecco, nel pannello preferenze non è cambiato niente rispetto alla vecchia DP4... il resizing di finestre opache è di una lentezza agonizzante... il rendering dei font è lento, perfino peggio degli effetti trasparenza, nonostante si usi da tempo l'accelerazione video ATI... c'è il problema dei kernel crash o di altri freeze ma dopotutto questa è una beta..."

Quella recensione è di dieci anni fa ma sembra scritta dieci giorni fa.

Infatti, dopo un terrificante numero di release e di patch, OSX è ancora lì: lento (basta installare Linux per verificare le vere possibilità di quello stesso hardware), instabile (ancora oggi ci sono i crash e i freeze), non aggiornato (se non qualche sporadico minuscolo effettino speciale a video, come il dock "finto 3d"), e soprattutto obeso, gonfiato, "bloated".