La Apple ha preteso di far usare l'Objective-C per sviluppare software e apps. A parte Apple, nel resto del mondo quel linguaggio di programmazione non se lo caga proprio nessuno.
Ora all'improvviso la Apple si accorge delle nuove mode nei linguaggi di programmazione: Mozilla inventa il Rust, Google inventa il Go, e la Apple che fa? inventa lo Swift, che naturalmente in tutto il mondo nessuno se lo caga, perché serve solo a sviluppare software e apps per Apple, cioè per l'un per cento dell'hardware.
Il guaio è che gli sviluppatori Apple avevano investito decenni a imparare quella ciofeca di Objective-C e a manutenzionare i software. E ora devono gettar via tutti i propri sorgenti e riscrivere tutto in Swift.
Anzi, no: lo Swift permette di interfacciarsi con codice scritto in Objective-C.
Il risultato lo potete indovinare: stanno usando lo Swift solo come contenitore per l'Objective-C, rinunciando alle feature del primo per potersi interfacciare col secondo.
E così i nuovi sorgenti in Swift sembrano una banale traduzione riga-per-riga del vecchiume Objective-C, per di più sono quasi sempre più insicuri, più lenti e più bizzarri da usare:
When you begin stripping away a lot of Swift's best features you're left with Swift code that seems more like a line-for-line port of Objective-C code and is almost always less type safe. And slower. And more awkward to use.
Quando un framework è solo per Swift, cominciano i mal di pancia.
Benvenuti nel girone dantesco dei programmatori Apple.